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PNRR e riforme strutturali: stato di attuazione e sfide per gli Enti Locali

26 ott 2023
Fino ad oggi l’Italia ha rispettato le scadenze di carattere qualitativo del PNRR. La natura del Piano e il ritmo serrato previsto per l’attuazione degli interventi implicano ora un impegno condiviso delle amministrazioni locali finalizzato alla piena realizzazione dei progetti nel rispetto delle scadenze economiche.

La tavola rotonda organizzata da Intellera Consulting durante la 40° Assemblea Anci, tenutasi a Genova dal 24 al 26 ottobre e che ha ospitato i rappresentanti delle principali realtà locali, ha animato il confronto su alcune delle sfide che i Comuni stanno affrontando o si preparano ad affrontare:

▮ le misure organizzative e strutturali adottate a livello di sistema-ente per il PNRR e la programmazione integrata;

▮ l’approccio al tema della sostenibilità economica, ambientale e sociale tra vincoli ed eterogeneità di strumenti e metodologie di valutazione;

▮ la prossima implementazione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale su base accrual e gli impatti per gli enti locali.

Le sezioni che seguono includono una sintetica contestualizzazione dei temi che abbiamo affrontato durante la tavola rotonda e i principali quesiti discussi con i referenti delle amministrazioni locali.

 

PNRR: a che punto siamo? Stato di attuazione, difficoltà e best practices

 

Per centrare l’obiettivo di colmare le disuguaglianze territoriali, che siano a livello di servizi o di infrastrutture, il PNRR ha destinato agli enti locali un’ingente mole di risorse, ovvero circa 34 miliardi di euro. E così, chiamati ad un esercizio tutt’altro che banale, i Comuni hanno lavorato assiduamente per creare gli strumenti atti a cogliere le opportunità del PNRR, raggiungendo milestones e target sfidanti, non senza difficoltà.


A due anni dall’approvazione del pacchetto NGEU, tra investimenti che li hanno visti direttamente e immediatamente coinvolti e riforme che determineranno un impatto a lungo termine in diversi settori, le amministrazioni locali italiane rispondono ancora oggi a sfide importanti: dalle ristrette tempistiche di realizzazione delle opere, al gap di competenze individuato quasi come fattore endogeno dei (reali o potenziali) ritardi, al tema della concentrazione territoriale delle risorse e della programmazione strategica integrata delle policy di sviluppo.


Nel corso del workshop, abbiamo presentato la nostra Web APP PNRR Analytics a supporto della Governance territoriale

Qui il video dimostrativo che illustra il funzionamento della Web APP. 


Energia e Sostenibilità negli approvvigionamenti pubblici

 


Il Ruolo esemplare della Pubblica Amministrazione nell’uso razionale delle risorse è uno dei principi cardine del mantra “Efficiency First” dell’Unione Europea fin dalle prime emanazioni di atti fondanti della politica di lotta al cambiamento climatico nel 2012. La nuova Direttiva 2023/1791 del 13 settembre 2023 conferma questo indirizzo.

I Comuni italiani sono in prima linea nell’attuazione di queste finalità ma devono muoversi in un contesto caratterizzato da una molteplicità di vincoli che, in ultima istanza, si sintetizzano negli imperativi di sostenibilità economica, energetico-ambientale e sociale ormai “acquisiti” sia in contesti pubblici che privati. Su ciascuno di questi tre fronti si moltiplicano metodologie e strumenti di valutazione e di misurazione, con livelli di adozione e completezza che variano molto in funzione della dimensione del Comune, della tipologia di acquisti pubblici e della maturità del settore merceologico. La declinazione in azioni della visione di lungo termine condivisa passa per una serie di scelte complesse sulle quali Intellera ritiene sia utile avviare un confronto.

 

L’introduzione della contabilità accrual negli enti locali

 

Dal 2011, anno in cui è stata sancita la necessità per i paesi membri di armonizzare i principi e le regole di redazione dei bilanci pubblici, al fine di produrre informazioni contabili (confrontabili e “di qualità”) secondo una logica accrual (Direttiva 2011/85/UE), ciascun governo ha individuato percorsi e modalità differenti di implementazione. Nelle more della definizione degli EPSAS (European Public Sector Accounting Standards), alcuni paesi si sono mossi recependo quasi pedissequamente i principi e le regole contabili degli IPSAS (International Public Sector Accounting Standards), da cui gli EPSAS sarebbero stati, con i dovuti distinguo, mutuati. In Italia, dopo diversi “tentativi” di recepimento della riforma, a partire dall’aggiornamento della Legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009) e dei suoi decreti attuativi, l’improcrastinabilità di un’azione di sistema trova evidenza anche nell’inclusione di tale riforma tra quelle abilitanti del PNRR (Linea 1.15 - Dotare le Pubbliche Amministrazioni di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale accrual). Gli ITAS (Italian Accounting Standards) rappresentano una sfida per superare le differenze fra i vari livelli di governo, spesso riflessa nell’elevata eterogeneità tra sistemi e pratiche contabili, che dovranno essere adottati a partire dal 2025, alla luce del termine del 2026 per la redazione del primo stato patrimoniale accrual.

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